La Galleria delle Grottesche

L’intervento di restauro condotto sulle superfici dipinte della Volta delle Grottesche, al piano nobile di Villa Farnesina alla Lungara, oltre a riportare alla luce una minuziosa e raffinata decorazione cinquecentesca di ispirazione diretta alle fantasiose grottesche della Domus Aurea neroniana, è stata anche l’occasione per il recupero delle vicende storico-artistiche di questo piccolo e ricco corridoio pieno di sorprese.
Il Consorzio Recro si è occupato del restauro dell’intero ambiente, dalle pareti, al pavimento ai portali e gli scuri della finestra.

Funzione del corridoio
Il corridoio realizzato all’inizio del Cinquecento, contestualmente alla Sala di Alessandro e Roxane, fu concepito molto probabilmente per consentire alla futura consorte di Agostino Chigi, Francesca Ordeaschi, di raggiungere le proprie stanze con maggior riservatezza.
Dal momento che nella Villa non era stato progettato un ambiente voltato in muratura, il ricorso ad una struttura lignea può trovare la sua giustificazione nella ricerca di leggerezza e di praticità dell’opera tale da poter essere facilmente inserita in un contesto già esistente.
L’idea nasceva, probabilmente, dalla volontà di emulare il “criptoportico” della Domus Aurea di Nerone, villa romana scoperta negli ultimi decenni del quattrocento sul colle Oppio; ma se in questo caso si trattava di dipinti murali eseguiti ad affresco, nel caso della Volta farnesiana si impiegò un supporto ligneo.

Tecnica d’esecuzione
Tecnicamente la volta a botte è lunga circa 14 m e larga 2,5 m (diametro); è costituita da assi lignee in abete bianco lunghe circa un metro, giustapposte e inchiodate a centine di olmo ben visibili dall’estradosso. Le centine si vanno ad ammorzare nella struttura muraria.
Nei punti di giunzione delle assi si trovano strisce di tela incollate (l’incamottatura), applicate come per un dipinto su tavola o una scultura lignea, per ridurre le contrazioni naturali del legno ed evitare che queste siano veicolate sulla preparazione e quindi sulla pellicola pittorica. Su questa superficie si trova la preparazione, ossia uno strato sottile costituito da gesso, carbonato di calcio, biacca e colla come legante. Sulla preparazione è stata poi applicata con corpose e veloci pennellate, una tinta chiara che fa da fondo all’intera decorazione, con l’evidente scopo di emulare l’intonachino bianco di un dipinto murale.
Su questa superficie sono state dipinte a tempera fantasiose figure antropomorfe e fantastiche, “le grottesche”.
Per il trasporto del disegno sono state adottate varie tecniche, quali lo spolvero, le incisioni dirette, la matita rossa e nera per il disegno preliminare.

Stato conservativo
In cinque secoli di storia l’ambiente della Galleria ha subito varie trasformazioni e cambi di destinazione di uso, fino a diventare negli ultimi decenni, semplice corridoio di passaggio, chiuso al pubblico dei visitatori della Villa, per l’accesso privato ai locali adibiti al Gabinetto Nazionale delle Stampe, poi trasferitosi a Palazzo Poli.
Quando è stato avviato l’intervento di restauro le condizioni delle superfici erano in pessimo stato conservativo e la gamma delle problematiche era vastissima: presenza di depositi incoerenti e coerenti quali polvere, polvere grassa, ragnatele, deiezione di insetti, gocciolature e schizzi di varia natura, ravvivanti e protettivi applicati in interventi precedenti, sconnessioni e allontanamento delle assi, deadesioni e decoesioni della pellicola pittorica e degli strati preparatori, estese ridipinture e stuccature debordanti sull’originale, lacune e lesioni degli strati preparatori e della pellicola pittorica con supporto ligneo a vista.

Intervento di restauro
L’intervento di restauro dell’intera volta della Galleria delle Grottesche è stato eseguito dal Consorzio Recro ed ha avuto inizio dopo un breve cantiere didattico dell’ISCR svoltosi nel mese di settembre 2014.
Tutte le sostanze sovrammesse non pertinenti all’originale sono state rimosse. Contestualmente alla pulitura sono stati eseguiti i consolidamenti degli strati preparatori e della pellicola pittorica originale.

A seguito della totale pulitura della volta, l’aspetto assunto dalle superfici denunciava una situazione complessa di “palinsesto” raggiunta nei secoli come conseguenza delle diverse destinazioni d’uso del corridoio. Particolarmente degna di nota era la decorazione a lacunari ottagonali realizzata sopra la decorazione a grottesche, presente nella porzione di volta prospiciente la Sala delle Prospettive, decorazione ottocentesca che definiva l’ambiente destinato a “cappella” a cui si accedeva da questa sala.
Porzioni di volta completamente ridipinte o rifatte agli inizi del XX secolo, con grottesche realizzate ex novo o sulla falsariga delle pitture originali, coesistevano con i toni cupi e alterati delle porzioni originali limitrofe.

Con la finalità di una restituzione unitaria di tutta la volta è stato affrontato un complesso intervento di reintegrazione cromatica ed equilibratura estetica che ha sempre tenuto conto dei principi brandiani. I rifacimenti novecenteschi poiché storicizzati e, unica testimonianza di un testo iconografico andato perduto, sono stati conservati, mentre i fondi scuri sono stati accordati cromaticamente ai fondi chiari delle porzioni più antiche, ricorrendo alle schermature delle dettagliatissime grottesche mediante gomma siliconica, del tutto reversibile per successiva rimozione meccanica.
La porzione ottocentesca a lacunari, nel rispetto dell’istanza storica, è stata documentata e attutita cromaticamente con velature.

Per riconsegnare l’intero ambiente della Galleria alla fruizione del pubblico l’intervento di restauro ha coinvolto tutte le superfici al di sotto della cornice lignea della volta, i portali in marmo e in scagliola, le porte lignee, le pareti, il pavimento in cotto, gli scuri decorati e dipinti della finestra.
A seguito di una serie di saggi stratigrafici condotti sia sulle superfici murarie del corridoio che sui supporti lignei delle porte, è stato possibile individuare lo stato e l’entità delle precedenti cromie e l’assenza di finiture o partiti decorativi di pregio.
Sono stati rimosse tutte le attaccaglie, i cavi, le stuccature non più pertinenti o funzionali. In questa occasione è stato possibile rimettere mano al sistema antincendio, idraulico ed elettrico, canalizzando i nuovi impianti mediante canaline per consentire un accesso facilitato e a norma degli impianti stessi.
In accordo con la Direzione dei Lavori, la zoccolatura realizzata nel 900, una volta protetta superficialmente e documentata fotograficamente è stata occultata cromaticamente restituendo alle pareti della galleria quella cromia chiara emersa a seguito dei saggi stratigrafici. Tale restituzione ha riconferito i giusti rapporti cromatici tra volta e pareti che l’ambiente aveva in origine.
Prestigio e vanto, infine, merita lo scrupoloso lavoro di illuminazione della Galleria delle Grottesche. La luce a led è stata scelta al fine di migliorare non solo la resa visiva del lavoro, abbattendo le lunghezze d’onda che avrebbero inficiato l’apprezzamento della gamma cromatica delle Grottesche, ma soprattutto per evitare interferenze visive, dovute alla natura del supporto ligneo costituito da tavole giustapposte che con i loro leggeri dislivelli e slittamenti, avrebbero naturalmente creato zone d’ombra.

Musiche “Medley di musiche della tradizione popolare” – eseguite dal Pentamerone Musical Ensemble

Committenza: Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (volta, portali e pareti)
Accademia Nazionale dei Lincei (pavimentazione e porte)
Finanziamento: Fondazione Isabel & Balz Baechi di Zurigo, Accademia Nazionale dei Lincei
RUP: Gisella Capponi – IsCR
RUP: Caterina Gualano – Accademia Nazionale dei Lincei
Direzione Lavori: Francesca Liserre – IsCR
Collaborazione alla DL per gli aspetti storico-artistici: Federica Zalabra – IsCR
Direttore Operativo:
Gloria Tranquilli
Gruppo di Lavoro ISCR:
Albertina Soavi, Francesca Fumelli; Vera Quattrini (restauro inserto in carta); Anna Maria Marinelli, Barbara Provinciali (restauro lunette dipinte); Mara Bucci (documentazione garfica)
Documentazione fotografica: 
Paolo Piccioni – IsCR, Cristiana De Lisio – CONSORZIO RECRO
Documentazione fotografica e Rilievo 3D: Angelo Rubino                                                                                                  
Ditta esecutrice: Consorzio Recro – Direttori Tecnici: Rest.BB.CC. Cristiana De Lisio e Alessia Felici
Documentazione grafica: Alessia Felici, Cristiana De Lisio, Silvia Floriani, Tiaziana Dell’Omo
Indagini Scientifiche:
Giulia Galotta, Paolo Scarpitti, Roberto Ciabattoni, Fabio Talarico, Mauro Torre
Progettista dell’Illuminazione: Fabio Aramini
Progetto Allestimento Cantiere e Sicurezza: Rocco D’Urso
Opere Provvisionali:
Eredi Tabuani Geom. Alberto di Tabuani Fabrizio S.N.C.
Collaborazioni:
Rest. BB. CC. Silvia Floriani, Tiziana Dell’Omo, Alessandra Silenzi
Impianto Illuminazione: ISE S.r.l. Impianti e Servizi Elettrici 

RECRO s.r.l.
Via dei Buonvisi, 85
00148 Roma
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