Area del decumano – Ostia Antica

Ostia antica – “Area del decumano” – pavimento romano in lastre lapidee – (I – II sec). Intervento di: messa in sicurezza mediante riposizionamento corretto, consolidamento, stuccatura fra i giunti e presentazione estetica dell’insieme.

Un sito archeologico come quello di Ostia Antica è senza dubbio una delle testimonianze più incisive di un’antica città romana, ma è testimonianza anche di ciò che resta di secoli di saccheggi, depredazioni, abbandoni. Il recupero di interi ambienti è il risultato di interventi di restauro che si sono susseguiti a partire già dal XIX secolo, laddove la costante manutenzione delle superfici è la condizione essenziale per mantenere a vista e in vita le vestigia archeologiche, strappandole incessantemente all’azione livellante e coprente della natura e degli agenti atmosferici e non ultimo allo sciacallaggio antropico.

L’intervento di messa in sicurezza di una porzione di pavimentazione in lastre lapidee nell’Area del Decumano si configura proprio come un esempio di recupero archeologico.
Ripercorrere la storia degli scavi e degli interventi di restauro qui eseguiti negli anni passati ha dato modo di verificare e rilevare lo stato di fatto attuale, sia con supporti fotografici che con l’ausilio di grafici, mostrando una pavimentazione notevolmente dissestata dall’azione di erbe infestanti e terriccio. L’ultimo intervento, risalente agli anni ’30 del XX secolo, aveva risarcito le parti mancanti in molti casi con frammenti di altro materiale lapideo, tagliati all’occorrenza della forma necessaria e riposizionati al fine di ricostruire un’area pavimentale così come la vediamo oggi.

L’intervento eseguito si è concentrato proprio nel recupero delle lastre ancora in situ attraverso una riqualificazione dei massetti di fondo, laddove risultavano sbriciolati o gravemente lesionati dalle radici infestanti, rigenerando il battuto con nuove malte, per meglio allettare le lastre lapidee e sigillarle con una malta di giunzione dei bordi appositamente realizzata. A tale scopo sono state curate anche le pendenze per un migliore deflusso delle acque piovane.

Uno scrupoloso lavoro è stato quello che ha visto la realizzazione delle malte di ristilatura dei bordi, di allettamento e di contenimento degli inserti lapidei, non solo per conferire loro caratteristiche meccaniche adeguate allo scopo di sicurezza, ma anche per accordarle esteticamente al particolare contesto estetico delle porzioni archeologiche presenti all’intorno.

Collaborazione del Consorzio Recro con RE.I.CO. s.r.l 
RUP: Archeologa Paola Germoni
D.L.: Arch. Cristina Collettini
Alta Sorveglianza: Soprintendenza speciale per il Colosseo, il MNR e l’Area Archeologica di Roma
Documentazione fotografica: Cristiana De Lisio – Consorzio Recro
Ditta esecutrice intervento:
Consorzio Recro: Rest. BB. CC.: Cristiana De Lisio, Alessia Felici, Silvia Floriani
Stagiste I.R.M. (Istituto di Restauro delle Marche): Grazia Serena Amico, Marcella Santanafessa, Silvia Mariani, Vania Magnante

RECRO s.r.l.
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