Castello di Santa Severa – Santa Marinella

Roma, S. Marinella, “Castello di S. Severa” – Chiesa – (inizi XVII sec.). Dipinti murali. Intervento di: documentazione, messa in sicurezza.

A seguito dei lavori di ristrutturazione del tetto della Chiesa di Santa Maria Assunta, nel Castello di Santa Severa, durante la rimozione della copertura, è venuto alla luce un ciclo di affreschi relativi al periodo del pontificato di Papa Paolo V Borghese (1605 – 1621), fino ad oggi celato tra l’intradosso del soffitto a capriate e l’estradosso della volta a padiglione realizzata nel Settecento.
Gli affreschi si snodano lungo tutto il perimetro superiore della chiesa, nella porzione di muro che va dal punto d’innesto della volta a padiglione fino alla terminazione delle pareti stesse, ricoprendo una superficie di circa 90 mq.

Nonostante le pitture fossero rimaste per secoli sotto il tetto, il loro stato si era aggravato nel tempo a causa dei repentini cambiamenti delle condizioni termo-igrometriche (alti valori di umidità relativa, sbalzi giornalieri e stagionali di temperatura, irradiazione solare, correnti d’aria, presenza di aerosol marino). Soprattutto intorno alle testate delle travi e nel perimetro d’innesto della volta a padiglione gli intonaci dipinti erano in pessimo stato conservativo, con gravi distacchi dal supporto murario, deformazioni dell’intonaco, lesioni e disgregazione degli strati preparatori, polverizzazione della malta di allettamento dei giunti murari. Lo stato delle pitture in generale era in gravissima condizione con estesi fenomeni di cristallizzazione di sali, percolazioni di acque e dilavamento, deadesioni e decoesioni della pellicola pittorica, erosione delle superfici.

La peculiarità dell’intervento di restauro è stata proprio la condizione cantieristica e logistica nel suo specifico che necessitava della massima sicurezza operativa. Infatti, dovendo lavorare su un estradosso di una volta non calpestabile, la movimentazione è avvenuta su strutture lignee costituite da palancati disposti tra le capriate del tetto, funi salvavita ed imbracature da ponteggisti.
Prima di procedere alla ricostruzione del tetto della Chiesa è stato assolutamente necessario mettere in sicurezza le superfici dipinte che si trovavano direttamente a ridosso delle zone murarie interessate dalla ricostruzione, intervenendo per distinte fasi operative. Principalmente sono state eseguite tutte le necessarie operazioni di consolidamento degli intonaci e di contenimento dei margini delle murature disgregate, per consentire poi, di procedere alla pulitura e successivamente alla velinatura delle superfici decorate così da schermarle e al contempo mantenerle in situ durante l’intervento di rifacimento del tetto. In ultimo si è proceduto con la svelinatura delle superfici e con l’esecuzione di saggi di pulitura per la rimozione di concrezioni saline tramite resine a scambio ionico.

I risultati eccezionali sono oggi conservati in questo scrigno d’arte nascosto al di sotto della nuova copertura a capriate della Chiesa di Santa Severa. Unica testimonianza che ne conserva la memoria, l’approfondita documentazione fotografica eseguita durante il restauro.

Committenza: Provincia di Roma – Dipartimento III – Risorse Strumentali Serv. 3
Direzione dei lavori: Dott. R. Del Signore, Arch. M. Piacenza, Arch. C. Scalera
Ditta esecutrice: A.T.I. Rest.BB.CC. Cristiana De Lisio e Alessia Felici
Documentazione fotografica: Cristiana De Lisio e Alessia Felici 
Musica del video: “Argoul” tratto dal CD
Battito del Pentamerone Musical Ensamble

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