Chiesa di Sant’Andrea della Valle

Roma, Chiesa di Sant’Andrea della Valle dipinti murali e stucchi: superfici della specchiatura che inquadra la prima finestra a sinistra sulla volta della navata centrale con gli Apostoli Mattia e Simone, autore Silvio Galimberti (1905 sec)

La zona interessata dall’intervento conservativo ha riguardato una porzione della volta della navata centrale e precisamente la specchiatura rettangolare che sormonta la prima finestra a sinistra, sopra l’ingresso della Cappella Barberini. Si tratta di decorazioni eseguite, sulla preesistente struttura muraria conclusa tra 1596-99, da Silvio Galimberti nel 1905, pittore al seguito di Virginio Monti, decano della pontificia Accademia dei Virtuosi del Pantheon. 

La decorazione dell’intera volta a botte è ripartita in dodici riquadri, delimitati da cornici in stucco, imitanti quelle di Domenichino nel coro e dipinti murali con soggetti riguardanti l’Immacolata Concezione, improntati a un classicismo seicentesco di scuola romana elegantemente rivisitato. Nella porzione oggetto dell’intervento sono raffigurati, alle estremità laterali, gli apostoli Mattia e Simone, mentre al centro della parete, inquadrati da festoni vegetali e accolti entro una valva di una conchiglia, si dispongono tre putti con gli attributi alludenti alla Passione.

Nonostante le pitture novecentesche siano state realizzate per simulare una tecnica ad affresco, di fatto si tratta di pitture a secco in cui si è fatto ricorso ad una sostanza organica di natura proteica, sia nel saturare l’intonachino di calce, sia nell’aggiunta come legante alle pitture.

Nell’agosto del 2017 una porzione d’intonaco di circa mezzo metro quadrato precipitava a terra con caduta da un’altezza di 27 m. L’intervento di somma urgenza ha dato modo di verificare da vicino le cause e le dinamiche del danno.

Da un’attenta indagine visiva, coadiuvata dalle prime indagini diagnostiche, è stato possibile verificare che il danno era imputabile principalmente a difetti di tecnica d’esecuzione. Già dalle prime operazioni di restauro, incentrate sul consolidamento dei distacchi dell’intonaco, è stato possibile appurare la presenza di una preoccupante fittissima rete di lesioni presenti al di sotto della pellicola pittorica, all’interno di un intonaco totalmente decoeso e friabile a causa di un’elevata porosità e un basso indice di carbonatazione della calce, problematica, quest’ultima, dovuta probabilmente all’applicazione su un intonaco ancora umido, di uno strato sottile di preparazione contenente una sostanza proteica, con conseguente riduzione della penetrazione negli strati più profondi, dell’anidride carbonica necessaria al completamento dell’intero processo di carbonatazione.

L’intonaco era in gran parte distaccato dal supporto sottostante: su una superficie di circa 26 mq, il 50% era distaccato per ampie porzioni, con distacchi di media e grave entità. Inoltre il generalizzato problema di decoesione era aggravato dalla presenza di “bottaccioli”.

Alla drammatica situazione andavano associate anche le continue vibrazioni a cui gli intonaci della Chiesa sono soggetti a causa del traffico perenne presente lungo corso Vittorio Emanuele II che contribuiscono a sollecitare gli intonaci già fortemente precari.

L’intervento di somma urgenza ha dato modo di prendere atto della pericolosità in cui vertono tutti i dipinti della volta, consentendo la messa a punto di una metodologia di restauro specifica anche in previsione di interventi futuri. E’ stato adottato un sistema di consolidamento che ha previsto l’azione congiunta di perni in fibra, resine acriliche e malte idrauliche da iniezione alleggerite, specifiche per le volte.

Grazie al reperimento di documentazione fotografica pregressa e con l’ausilio della tecnica d’integrazione pittorica riconoscibile del “tratteggio verticale”, è stato possibile ricostruire cromaticamente la grande lacuna restituendo completa unitarietà di lettura al testo pittorico.

Committenza: MiBACT Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma
Finanziamento: Ministero dell’Interno – Fondo Edifici di Culto – F.E.C.
RUP: Arch. Elvira Cajano – Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma
DL: Dott.ssa Alessandra Acconci – Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma
Responsabile della sicurezza: Ing. Viviana Belardinelli
Ditta esecutrice: Consorzio Recro – Direttori Tecnici: Rest.BB.CC. Cristiana De Lisio e Alessia Felici

Documentazione fotografica: Cristiana De Lisio e Alessia Felici – Consorzio Recro
Indagini scientifiche: Claudio Falcucci – M.I.D.A. metodologie d’indagine per la Diagnostica Artistica
Opere provvisionali: A.G.R. Ponteggi S.r.l.

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