San Giovanni Battista

Sacrofano (RM), Chiesa di S. Giovanni Battista, dipinti murali dell’Abside raffiguranti la “Vergine Assunta tra gli angeli” (XVII sec).

Le superfici pittoriche dell’abside della Chiesa di San Giovanni Battista si presentavano completamente illeggibili. Erano il risultato della soprammissione di ridipinture, ravvivanti, fissativi, stuccature apportate nel corso del tempo allo scopo di “aggiustare” e rendere visibile “in extremis” una superficie molto compromessa che andava sempre più ad incupirsi, proprio a causa dell’ossidazione e alterazione delle sostanze applicate nel tempo per far fronte a danni causati da percolazioni di acque dalle lesioni dovute ai dissesti strutturali o agli eventi sismici.

L’intervento di restauro delle pitture del catino absidale, oltre a riconferire leggerezza e luminosità, recuperando completamente l’affresco seicentesco, ha riportato alla luce personaggi legati al territorio, di cui oggi se ne è persa totalmente traccia, aprendo in questo modo la strada ad una ricerca storica e sociale di cui l’affresco è l’unica testimonianza restante.

Considerato il pessimo stato di conservazione delle superfici, il lavoro ha avuto inizio attraverso una complessa e propedeutica serie d’indagini stratigrafiche finalizzate alla conoscenza delle varie fasi storiche nonché al recupero dell’originale. I risultati delle indagini hanno consentito di capire la relazione che corre fra le superfici architettoniche e le pitture murali, indirizzando al meglio le scelte conservative di oggi in previsione di quelle future. 

La rimozione dei numerosi scialbi e stuccature presenti, soprattutto sul cornicione, ha saputo anche fornire importanti testimonianze storico-artistiche, fondamentali per la ricostruzione della storia dell’edificio che vede le sue vicende direttamente collegate a quelle storico-sociali della comunità Sacrofanese legata alla presenza di due grandi famiglie: gli Orsini prima e i Chigi poi, signori del più grande Ducato di Bracciano di cui Sacrofano faceva parte e che, come gli altri paesi limitrofi, forniva raccolti e importanti rendite.

Committenza: MIBACT Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale
RUP: Dott.ssa Gabriella Frezza – Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale
DL: Dott.ssa Isabella del Frate – Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale
Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione: Arch. Marco Ingenito
Ditta esecutrice: Consorzio Recro – Direttori Tecnici: Rest.BB.CC. Cristiana De Lisio e Alessia Felici
Documentazione fotografica: Cristiana De Lisio e Alessia Felici – Consorzio Recro
Indagini scientifiche: Claudio Falcucci – M.I.D.A. metodologie d’indagine per la Diagnostica Artistica
Opere provvisionali: A.G.R. Ponteggi S.r.l.

RECRO s.r.l.
Via dei Buonvisi, 85
00148 Roma
P.IVA/C.F. 10087261003